Cardiology News
Il colesterolo residuo si conferma strettamente legato all’infiammazione
Uno studio pubblicato su Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases conferma ulteriormente la stretta relazione tra infiammazione e colesterolo residuo. “Il colesterolo residuo (RC) ha recentemente guadagnato crescente attenzione a causa della sua associazione con eventi cardiovascolari avversi. Tuttavia, la relazione tra i livelli di RC e l’infiammazione rimane poco chiara. Per questo, abbiamo voluto indagare e confrontare il valore predittivo di più biomarcatori infiammatori per un RC elevato in pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI)” afferma Jiawen Li, del Fu Wai Hospital, National Center for Cardiovascular Diseases, Chinese Academy of Medical Sciences and Peking Union Medical College, Pechino, Cina, primo nome del lavoro.
I ricercatori hanno inizialmente arruolato 10.724 individui ricoverati per sottoporsi a PCI presso l’ospedale Fu Wai nel 2013. In seguito, hanno selezionato per l’analisi 9.983 pazienti gestiti con doppia terapia antipiastrinica e stent a rilascio di farmaco. I biomarcatori infiammatori considerati includevano proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP), rapporto hs-CRP/albumina (CAR), rapporto neutrofili/linfociti (NLR), rapporto piastrine/linfociti (PLR), rapporto linfociti/monociti (LMR), rapporto linfociti/hs-CRP (LCR) e indice di immunoinfiammazione sistemica (SII). I pazienti sono stati divisi in gruppi con RC elevato e gruppi con RC basso in base al livello RC mediano.
L’analisi dei dati ha mostrato che hs-CRP, CAR, PLR e SII erano associati a un RC elevato (≥ mediana), mentre l’LCR era associato a un basso RC (<mediana). Tuttavia, NLR e LMR non erano associati ai livelli RC. Dopo aver confrontato questi biomarcatori infiammatori, hs-CRP ha dimostrato la più alta capacità predittiva per un RC elevato.
“Nei pazienti sottoposti a PCI, hs-CRP, CAR, PLR, LCR e SII erano indipendentemente associati ai livelli di RC. Tra questi biomarcatori infiammatori, hs-CRP ha conferito una migliore previsione per un RC elevato” concludono gli autori.
Fonte:
Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2023 Sep 11:S0939-4753(23)00349-6. doi: 10.1016/j.numecd.2023.09.006. Online ahead of print.
IT-NON-2024-00318
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