Urology News
Disfunzione erettile, un problema concreto per i diabetici insieme alla depressione
La prevalenza di Disfunzione erettile (DE) di grado moderato/grave insieme alla depressione è elevata nei pazienti con diabete mellito di tipo II. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato sul Journal of Multidisciplinary Healthcare, il quale elenca anche i fattori associati alla disfunzione erettile che sono: l’età avanzata, la malattia diabetica di lunga durata, la presenza di comorbidità, un basso livello socioeconomico ed uno stile di vita sedentario.
“L’obiettivo di questo studio era quello di valutare la prevalenza di disfunzione erettile, oltre che di depressione, tra i pazienti con diabete di tipo 2 e i fattori di rischio associati” afferma Khaled Alswat, della Taif University, Taif, Arabia Saudita. In questo studio, sono stati valutati per lo screening della disfunzione erettile e della depressione (utilizzando i questionari strutturati, IIEF-5 Indice internazionale della funzione erettile in formato breve e PHQ-9 Questionario sulla salute del paziente) per lo screening della disfunzione erettile e della depressione, i pazienti adulti con diabete di tipo 2 che avevano effettuato una visita clinica di routine tra gennaio e agosto 2023.
Sono stati arruolati 478 pazienti di sesso maschile, affetti da diabete mellito di tipo 2, in molti casi di lunga data, con un'età media di 59,2 anni e per lo più sposati. Le comorbilità più segnalate sono state l’iperlipidemia seguita dall’ipertensione arteriosa. Il 61,3% dei pazienti non aveva riferito depressione e aveva evidenziato una minore probabilità di avere disfunzione erettile moderata o grave e una maggiore probabilità di essere fisicamente attivo e di non fumare rispetto a quelli con depressione. Il 52% dei pazienti riferiva disfunzione erettile moderata e grave, e presentava le seguenti caratteristiche: età più avanzata, una durata più lunga della malattia diabetica, maggiori probabilità di avere comorbilità, meno probabilità di avere conseguito una laurea e un reddito più alto, e meno probabilità di assumere agenti ipoglicemizzanti orali. Inoltre, presentava parametri di controllo glicemico peggiori, maggiori probabilità di avere microalbuminuria , e meno probabilità di essere fisicamente attivi rispetto ai pazienti con disfunzione erettile assente o di grado lieve.
Fonte:
J Multidiscip Healthc. 2024 May 3:17:2041-2051. doi: 10.2147/JMDH.S455089. eCollection 2024.
IT-NON-2025-00603
Associazione tra IBD e disfunzione erettile: una review dalla Cina
Tra le malattie infiammatorie intestinali (IBD) e la disfunzione erettile vi sarebbe un collegamento causale. È la conclusione cui è arrivato uno studio pubblicato su Scientific Reports da un team della Guangxi Medical University, in Cina, guidato da Di Chen. Tuttavia, come spiegano gli stessi autori, sono necessari ulteriori studi per approfondire il potenziale meccanismo di questa relazione.
Lo studio si è basato su un’analisi di randomizzazione mendeliana ed è stato condotto eseguendo un genome-wide association study in cui la disfunzione erettile è stata considerata un outcome e la IBD è stata presa in considerazione come il fattore di esposizione. L’analisi di randomizzazione mendeliana ha suggerito che l’IBD ha effettivamente un effetto causale sulla disfunzione erettile. Successivamente, andando ad analizzare i sottogruppi è emerso che la malattia di Crohn abbia una incidenza sulla disfunzione erettile, a differenza della colite ulcerosa.
Fonte:
Scientific Reports (2024) – doi: 10.1038/s41598-024-52712-1
IT-NON-2025-00531
Progressi dell'AI nella risonanza magnetica della prostata
A livello globale, il cancro della prostata è uno dei tumori più diffusi tra gli uomini. La risonanza magnetica convenzionale é un efficiente strumento diagnostico, ma il suo tempo di acquisizione esteso, i costi associati e la pressione sui sistemi sanitari sottolineano la necessità di metodi più efficienti. L’emergere dei progressi dell’intelligenza artificiale (AI) applicata alla risonanza magnetica della prostata promette però di mitigare queste sfide.
Un’equipe di ricercatori ha svolto una revisione sistematica degli studi che hanno valutato l’accelerazione della risonanza magnetica prostatica grazie all’intelligenza artificiale, focalizzandosi sul tempo di acquisizione e su varie misurazioni qualitative e quantitative.
Gli esperti hanno osservato due risultati principali:
-tutti gli studi indicano che l’impiego dell’AI nella risonanza magnetica ha ottenuto notevoli riduzioni dei tempi di acquisizione senza compromettere la qualità delle immagini. Questi effetti offrono potenziali vantaggi clinici tra i quali durata di scansione ridotta, pianificazione migliorata, minore disagio del paziente e benefici economici;
-l’AI ha dimostrato un effetto benefico nel ridurre o mantenere costante il numero di artefatti nelle immagini pesate in T2 nonostante l’accelerazione dei tempi di acquisizione.
Sono stati riscontrati risultati incoerenti in tutti gli altri domini, probabilmente influenzati da fattori come l’eterogeneità nelle metodologie e la variabilità nei modelli AI, che sottolineano la necessità di studi più ampi e più solidi nonché la standardizzazione dei modelli AI.
Gli Autori concludono che l’integrazione dell’AI nell’ambito della risonanza magnetica per i tumori della prostata mostra finora risultati incoraggianti che potrebbero colmare le attuali lacune nella diagnosi precoce e nella prognosi della neoplasia. Tuttavia, uno sviluppo più attento e sforzi collaborativi sono essenziali per superare gli ostacoli esistenti e per massimizzare il potenziale di questo settore innovativo e in costante evoluzione.
Fonte:
Br J Radiol. 2024 Jun doi: 10.1093/bjr/tqae093
IT-NON-2025-00448
Sintomi della vescica iperattiva comuni tra donne con prolasso del pavimento pelvico
Sull’International Journal of Women’s Health, Komkrit Aimjirakul e colleghi della Mahidol University di Bangkok hanno esaminato la prevalenza e i fattori di rischio dei sintomi della vescica iperattiva nelle donne con prolasso del pavimento pelvico. Secondo gli autori dello studio, il 70% delle donne con prolasso del pavimento pelvico soffre anche di vescica iperattiva e il 65% lamenta sintomi da moderati a severi. L’analisi ha incluso 754 pazienti che si rivolgevano alla clinica uroginecologica.
Diversi metodi di trattamento, tra cui l’esercizio fisico, l’uso di un pessario e la chirurgia, hanno portato ad un miglioramento dei sintomi in circa un terzo delle donne.
Tra i fattori di rischio significativi vi erano un corpo perineale più corto, un grado elevato di prolasso della parete anteriore e l’aver partorito per via vaginale.
Fonte:
International Journal of Women’s Health (2023) – doi: 10.2147/IJWH.S413670
IT-NON-2025-00008
Contenuto in evidenza
Progressi dell'AI nella risonanza magnetica della prostata

L'articolo tratta dei progressi dell'intelligenza artificiale nella risonanza magnetica della prostata.
Associazione tra IBD e disfunzione erettile: una review dalla Cina

L'articolo tratta dell'associazione tra malattie infiammatorie intestinali e disfunzione erettile.
Disfunzione erettile, un problema concreto per i diabetici insieme alla depressione

L'articolo tratta della rilevanza della disfunzione erettile e della depressione nei pazienti diabetici.