Cardiovascolare
Scompenso cardiaco
La Guida Rapida presenta definizione, epidemiologia, eziologia e classificazione dei diversi stadi dello scompenso cardiaco. Inoltre, nella guida è presente l’algoritmo per la diagnosi di scompenso cardiaco (in base ai valori di FEVS), estratto dalle Linee Guida ESC.
IT-NON-2024-00680
Opuscolo Ipertensione LG ESC 2024
Le malattie cardiovascolari sono tra le principali cause di morte in Europa, causando circa 4 milioni di morti all'anno (il 47% di tutti i decessi).
"L'European Society of Cardiology" (ESC) si pone l'obiettivo di sensibilizzare sul tema della prevenzione, della diagnosi e della gestione delle malattie del cuore e dei vasi sanguigni.
L'ESC, attraverso la condivisione di Linee Guida sul trattamento dell’ipertensione, diffonde le conoscenze scientifiche basate sull'evidenza ai professionisti del settore cardiovascolare, affinché possano curare al meglio i loro pazienti.
IT-NON-2024-00667
Monitoraggio della pressione arteriosa nelle 24 ore
Ipercolesterolemia - Guida rapida
La Guida Rapida presenta i fattori di rischio che possono contribuire all’insorgenza dell’ipercolesterolemia, sia nella forma primaria che in quella secondaria, proponendo utili tabelle per una diagnosi differenziale.
Inoltre, sono descritti segni e sintomi caratteristici che devono essere accuratamente ricercati al fine di una corretta diagnosi di ipercolesterolemia, con un focus sugli studi genetici necessari per la diagnosi di ipercolesterolemia familiare.
NON-2023-11959
Ipertensione arteriosa - Guida rapida
La Guida Rapida descrive le modalità di rilevazione della pressione arteriosa, presentando poi la tabella di classificazione dell'ipertensione con i rispettivi gradi al fine di una corretta diagnosi. Inoltre, sono illustrati i molteplici fattori coinvolti nella regolazione della pressione arteriosa, la teoria del mosaico nell'eziopatogenesi dell'ipertensione, gli esami di routine da richiedere e lo screening per danno d'organo mediato dall'ipertensione. In conclusione, anche una sezione dedicata ai consigli sullo stile di vita.
NON-2023-11960
Gli indici aterogenici plasmatici sono predittori indipendenti di un flusso coronarico lento (CSF)
- Il flusso coronarico lento (CSF) è un disturbo microvascolare caratterizzato dal lento ingresso di mezzi di contrasto radiopachi nelle strutture vascolari distali durante l’angiografia coronarica in presenza di arterie coronarie epicardiche normali o quasi normali.
- Sebbene la fisiopatologia del CSF non sia completamente compresa, nuove evidenze indicano un ruolo dell’aterosclerosi diffusa subclinica nell’eziologia del CSF.

Risultati
- Rispetto al gruppo di controllo, i pazienti con CSF presentavano indici aterogenici maggiori e valori di HDL-C inferiori.
- Indici aterogenici come l’indice aterogenico plasmatico (AIP), l’indice di rischio di Castelli II (CRI-II), l’attuale tabagismo e il sesso maschile sono risultati essere fattori di rischio di CSF indipendenti. (Figura 1).
- I valori relativi a conta dei globuli bianchi, rapporto neutrofili/linfociti, rapporto piastrine/linfociti, conta dei neutrofili, conta piastrinica, LDL-C, trigliceridi, non-HDL-C, AIP, coefficiente aterogenico, CRI I e II sono risultati notevolmente più elevati nel gruppo con CSF rispetto al gruppo di controllo.
Conclusione
I livelli di AIP e CRI-II erano predittori indipendenti di CSF. Studi prospettici in coorti di pazienti più ampie potrebbero far luce sul ruolo della dislipidemia aterogenica nella fisiopatologia del CSF.
NON-2023-0576
REFERENCES
Afsin A, Kaya H, Suner A, et al. Plasma atherogenic indices are independent predictors of slow coronary flow. BMC Cardiovasc Disord. 2021;21:608.
Aritmia: Tachicardie sopraventricolari
Definizione
- Tradizionalmente, con tachicardie sopraventricolari (TSV) si intendono tutti i tipi di tachicardie (ritmo atriale >100 battiti al minuto a riposo) il cui meccanismo coinvolge le fibre del fascio di His o la zona superiore. Dalle TSV sono escluse le tachicardie ventricolari e la fibrillazione atriale. (1)
- Nella pratica clinica, la TSV può presentarsi come tachicardia a QRS stretto (≤120 ms) o largo (>120 ms) e nella maggior parte dei casi si manifesta con ritmo cardiaco regolare. (1)
Epidemiologia
- Nella popolazione generale, la prevalenza di TSV è di 2,25 casi ogni 1.000 persone, mentre l'incidenza è pari a 35 casi ogni 100.000 anni-persona. (1)
- Il rischio di sviluppare TSV è due volte superiore nelle donne rispetto agli uomini. (1)
- Rispetto agli individui più giovani,nelle persone di età ≥65 anni il rischio di TSV aumenta di cinque volte. (1)
Sintomi
- Palpitazioni (1)
- Affaticamento (1)
- Capogiri (1)
- Fastidio al petto (1)
- Dispnea (1)
- Alterazione della coscienza (1)
La durata dei sintomi e l’età di insorgenza sono importanti. (1)
Valutazione del paziente
- Anamnesi (1)
- Esame obiettivo (1)
- ECG a 12 derivazioni (1)
- Emocromo completo, profilo biochimico e funzione tiroidea (1)
- Idealmente, ECG durante un evento di tachicardia (1)
- Ecocardiografia transtoracica (1)
NON-2022-9073
Bibliografia
- Brugada J et al. 2019 ESC Guidelines for the management of patients with supraventricular tachycardia. European Heart Journal. 2020; 41:655-720
COLESTEROLO
Ruolo nella malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD)
- Il colesterolo sierico e i suoi trasportatori lipoproteici (LDL, VLDL e HDL) sono notoriamente legati al rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD). (1)
- Il colesterolo LDL (LDL-C) è la forma dominante di colesterolo aterogeno, causalmente associato al rischio di ASCVD: l'abbassamento di LDL-C riduce il rischio di ASCVD proporzionalmente alla sua riduzione assoluta. (2)
- VLDL è il principale trasportatore di trigliceridi e anche il colesterolo VLDL (VLDL-C) è aterogeno. (1)
- La combinazione di LDL-C e VLDL-C è chiamata non-HDL-C ed è più aterogena di entrambe le lipoproteine da sole. (1)
- Studi clinici randomizzati sui farmaci ipocolesterolemizzanti in pazienti ad alto rischio confermano che l'abbassamento di LDL-C produce riduzioni marcate della ASCVD. A titolo indicativo, un abbassamento dei livelli di LDL-C dell'1% comporta una riduzione dell'1% circa del rischio di ASCVD. Questo conferma il principio generale che "più basso è meglio" per LDL-C. (1)
LDL: lipoproteina a bassa densità; VLDL: lipoproteina a densità molto bassa; HDL: lipoproteina ad alta densità
Epidemiologia
- In Italia, circa il 66% degli uomini e il 69% delle donne nella popolazione adulta (35-74 anni) presenta ipercolesterolemia con livelli di colesterolo >200 mg/dL (3)
- Tra la popolazione anziana (65-74 anni), la percentuale di uomini e donne con livelli di colesterolo >200 mg/dL sale a circa il 70% e 82%, rispettivamente (3)

Fattori di rischio
Fattori di rischio per valori elevati di colesterolo includono: (4)
- Età: ≥45 anni per gli uomini; ≥55 anni per le donne
- Storia familiare di ASCVD precoce (<55 anni per gli uomini; <65 anni per le donne)
- Ipertensione
- Diabete
- Fumo
- Bassi livelli di HDL-C (<40mg/dL per gli uomini; <55 mg/dL per le donne)
ASCVD: malattia cardiovascolare aterosclerotica; HDL-C: colesterolo-lipoproteina ad alta densità
Obiettivi di trattamento per la prevenzione delle malattie cardiovascolari (2)

Apo: apolipoproteina; BMI: indice di massa corporea; HbA1c: emoglobina glicata; HDL-C: colesterolo-lipoproteina ad alta densità; LDL-C = colesterolo-lipoproteina a bassa densità
Analisi di laboratorio
- La misurazione dei lipidi e delle lipoproteine è utilizzata per stimare il rischio di ASCVD e guidare il processo decisionale terapeutico. (2)
- Un profilo lipidico sierico standard misura la concentrazione di colesterolo totale e HDL-C, così come i trigliceridi. Con questi valori si può stimare la concentrazione di LDL-C. (2)
- I valori di colesterolo totale e le HDL-C sono utili per stimare il rischio di ASCVD di un paziente. (2)
- I valori di LDL-C plasmatico permette di stimare il rischio di ASCVD che può essere modificato con terapie di riduzione delle LDL-C e di identificare se sono presenti livelli di LDL-C marcatamente elevati che possono suggerire un alto rischio di ASCVD nel corso della vita. (2)
ASCVD: malattia cardiovascolare aterosclerotica; HDL-C: colesterolo-lipoproteina ad alta densità; LDL-C: colesterolo-lipoproteina a bassa densità
Bibliografia
- Grundy SM et al. 2018 AHA/ACC/AACVPR/AAPA/ABC/ACPM/ADA/AGS/APhA/ASPC/NLA/PCNA Guideline on the management of blood cholesterol. Circulation. 2019;139:e1082–e1143
- Mach F et al. 2019 ESC/EAS Guidelines for the management of dyslipidaemias: lipid modification to reduce cardiovascular risk. European Heart Journal. 2020; 41:111188
- Istituto Superiore della Sanità. Progetto Cuore. http://www.cuore.iss.it/indagini/ CuoreData. Ultimo accesso maggio 2022
- Ibrahim MA et al. Hypercolesteloremia. StatPearls Publishing. 2021
NON-2022-9072
Diabete e rischio cardiovascolare
Panoramica e definizione
- Esiste uno stretto legame tra diabete mellito (DM) e malattie cardiovascolari (CVD), le quali rappresentano la causa prevalente di mortalità e morbilità nella popolazione diabetica. (1)
- L’elevato rischio di mortalità per CVD nei pazienti diabetici si rileva sia negli uomini che nelle donne. (1)
- Un obiettivo primario del trattamento del diabete dovrebbe essere quello di migliorare il rischio cardiovascolare nei pazienti diabetici. (1)
- Il rischio elevato di malattia coronarica inizia a livelli di glucosio al di sotto del punto di cut-off per il DM (<7 mmol/L, 126 mg/dL) e aumenta con l'aumentare dei livelli di glucosio. (2)
Epidemiologia
- A livello globale, si stima che un totale di 463 milioni di persone siano affette da diabete. (3)
- In Europa si contano circa 60 milioni di diabetici e il tasso di prevalenza, che già raggiunge valori del 10-12% in alcuni paesi, è in crescita. (4)
- In Italia il diabete colpisce oltre 3,5 milioni di persone: 1,8 milioni di uomini e 1,7 milioni di donne. (5)
- Negli adulti con diabete, il rischio di infarto cardiaco e ictus è da due a tre volte più alto. (6)
- In generale, il diabete mellito conferisce un rischio due volte superiore di esiti vascolari (malattia coronarica, ictus ischemico e morti vascolari), indipendentemente da altri fattori di rischio. (2)
Fattori di rischio cardiovascolare nel paziente diabetic
- L'obesità è comune nei pazienti con DM (in particolare quelli con diabete di tipo 2) ed è associata ad un aumentato rischio di CVD. (1)
- I pazienti diabetici sono a maggior rischio di sviluppare dislipidemia: livelli elevati di ApoB e VLDL sono legati a un aumento del rischio di CVD. Inoltre, l'iperinsulinemia è associata a bassi livelli di colesterolo HDL. (1)
- L'ipertensione è molto comune tra i pazienti con diabete di tipo 1 e di tipo 2, con tassi di prevalenza del 30% e 60%, rispettivamente. L'ipertensione tra i pazienti diabetici è strettamente legata allo sviluppo di nefropatia diabetica. (1)
DM: diabete mellito; CVD: malattie cardiovascolari; ApoB: apolipoproteina B; VLDL: lipoproteine a densità molto bassa; HDL: lipoproteine ad alta densità
Patologie cardiovascolari nel paziente diabetico
- Il diabete è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattia coronarica, con una maggiore incidenza di infarto del miocardio nei pazienti con DM rispetto a quelli non diabetici. Inoltre, dopo un infarto del miocardio, i pazienti diabetici hanno tassi più elevati di morbilità, mortalità e re-infarto rispetto ai non diabetici, con un tasso di mortalità a un anno pari a quasi il 50%.(1)
- Oltre a contribuire all’aterosclerosi coronarica e all’ipertensione, il DM sembra partecipare direttamente allo sviluppo della cardiomiopatia diabetica. (1)
- La neuropatia autonomica cardiovascolare è comune tra i pazienti con DM ed è correlata ad un aumento del tasso di mortalità a 5 anni per CVD. Collettivamente, le manifestazioni cliniche della neuropatia autonomica cardiovascolare* sono legate a un aumento del rischio di CVD, ictus, malattia renale e morte improvvisa. (1)
* Tachicardia a riposo, ipotensione posturale, intolleranza all'esercizio fisico, anormale regolazione vasomotoria coronarica, aumento dell'intervallo QT e instabilità perioperatoria
Valutazione del rischio cardiovascolare
- La valutazione di routine della microalbuminuria dovrebbe essere effettuata per identificare i pazienti a rischio di sviluppare CVD e/o disfunzioni renali. (2)
- Un ECG è indicato nei pazienti con DM e ipertensione o se si sospetta una CVD. (2)
- Altri test, come l'ecocardiografia transtoracica, la misurazione del calcio coronarico e l'indice caviglia-braccio (ABI), possono essere considerati per verificare la presenza di malattie cardiache strutturali o come modificatori di rischio nei pazienti a rischio moderato o alto di CVD. (2)
DM: diabete mellito; CVD: malattie cardiovascolari; ECG: elettrocardiogramma
Prevenzione del rischio cardiovascolare
- Cambiamenti nello stile di vita sono fondamentali per prevenire il DM e le sue complicazioni cardiovascolari. (2)
- Si raccomanda di ridurre l'apporto calorico per abbassare il peso corporeo eccessivo nei pazienti con DM. (2)
- Una dieta mediterranea integrata con olio d'oliva e/o noci riduce l'incidenza degli eventi cardiovascolari maggiori. (2)
- Un'attività fisica moderata-vigorosa di ≥150 min/settimana è raccomandata per la prevenzione e il controllo del DM. (2)
- Il controllo ottimale della pressione arteriosa riduce il rischio di complicazioni micro- e macro-vascolari. (2)
- Le statine prevengono efficacemente gli eventi cardiovascolari e riducono la mortalità cardiovascolare. A causa dell'alto profilo di rischio dei pazienti con DM, il trattamento intensivo con statine dovrebbe essere utilizzato su base individuale. (2)
DM: diabete mellito
Bibliografia
- Leon BM, Maddox TM. Diabetes and cardiovascular disease: epidemiology, biological mechanisms, treatment recommendations and future research. World Journal of Diabetes. 2015; 6(13):1246-1258
- Cosentino F et al. 2019 ESC Guidelines on diabetes, pre-diabetes, and cardiovascular diseases developed in collaboration with the EASD. European Heart Journal. 2020; 41:255-323
- Saeedi P et al. Diabetes Res Clin Pract 2019; 157:107843
- Organizzazione Mondiale della Sanità. Ufficio regionale per l’Europa. Diabetes – Data and statistics. https:// www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/diabetes/data-and-statistics. Ultimo accesso giugno 2021
- Dati sullo stato di salute (2019). http:// dati.istat.it/. Ultimo accesso giugno 2021
- Organizzazione Mondiale della Sanità. Diabetes – Key facts. https:// www.who.int/news-room/fact-sheets Ultimo accesso maggio 2022
NON-2022-9074
Ipertrigliceridemia
Definizione e classificazione
- L'ipertrigliceridemia è definita da livelli sierici di trigliceridi a digiuno pari o superiori a 150 mg/dL (1,7 mmol/L) (1,2)
- Diverse linee guida e comitati di esperti hanno stabilito diversi valori di cut-off per classificare la gravità della patologia (1)
Epidemiologia
- L'ipertrigliceridemia è la forma più comune di dislipidemia nella popolazione generale. (1)
- In Italia, la prevalenza di ipertrigliceridemia negli adulti (35-74 anni) è del 31% negli uomini e del 17% nelle donne. (3)
- Tra gli anziani (65-74 anni) la prevalenza di ipertrigliceridemia rimane invariata al 31% negli uomini, mentre sale al 23% nelle donne. (3)
- L'ipertrigliceridemia è associata all'aumento dell'età, all'aumento dell'indice di massa corporea, all'aumento dei livelli di glucosio nel sangue, all'aumento del colesterolo totale e alla riduzione del colesterolo HDL. (2)
HDL: lipoproteina ad alta densità
Fattori di rischio
Comuni (2)
- Obesità
- Sindrome metabolica
- Diabete di Tipo 2
Meno comuni (2)
- Consumo eccessivo di alcool§
- Sedentarietà
- Sovrappeso
- Ipotiroidismo
- Malattia renale
- Steatosi epatica non alcolica
- Gravidanza
- Malattie autoimmuni
- Alcuni farmaci*
- Malattie genetiche†
§Più di una bevanda standard al giorno per le donne e più di due bevande standard al giorno per gli uomini. *Antipsicotici di seconda generazione, antiretrovirali inibitori della proteasi, beta-bloccanti, sequestranti degli acidi biliari, corticosteroidi, estrogeni, immunosoppressori, isotretinoina, diuretici tiazidici. † Iperlipidemia familiare combinata, ipertrigliceridemia familiare, disbetalipoproteinemia familiare, ipoalfalipoproteinemia familiare, iperchilomicronemia familiare e disturbi correlati.
Rischi per la salute
- L’ipertrigliceridemia rappresenta un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. (2)
- L’ipertrigliceridemia è anche una componente della sindrome metabolica ed è caratteristica della dislipidemia aterogena. (2)
- Diversi studi epidemiologici hanno identificato i livelli sierici di trigliceridi non a digiuno come dei marcatori robusti di malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD). (1)
- Livelli di trigliceridi sierici non a digiuno ≥177 mg/dL (2 mmol/L) (4) sono associati anche al rischio di pancreatite acuta, con un hazard ratio superiore a quello per ASCVD. (1)
Bibliografia
- Simha V. Management of hypertriglyceridemia. BMJ. 2020; 371:m3109
- Oh RC et al. Management of hypertriglyceridemia: common questions and answers. American Family Physician. 2020; 102:online
- Istituto Superiore della Sanità. Progetto Cuore. http://www.cuore.iss.it/indagini/CuoreData. Ultimo accesso giugno 2021
- Pedersen SB et al. JAMA Intern Med 2016;176:1834-1842
NON-2022-9076
Ipertensione arteriosa
Definizione
- Un paziente viene considerato iperteso quando presenta i seguenti valori: (1)
- pressione arteriosa sistolica ≥140 mmHg e/o
- pressione diastolica ≥90 mmHg
- Tale definizione si basa su molteplici trial clinici che hanno mostrato come il trattamento dei pazienti con questi valori di pressione arteriosa fornisca dei benefici. (1)
- La stessa definizione è usata nei giovani, nelle persone di mezza età e negli anziani, mentre nei bambini e negli adolescenti, per i quali non sono disponibili dati da studi interventistici, si applicano i centili della pressione arteriosa. (1)
Classificazione della pressione arteriosa
Epidemiologia
- A livello globale, la prevalenza di ipertensione è stata stimata a 1,13 miliardi di persone nel 2015; in Europa centrale e orientale la stima supera i 150 milioni. (1)
- Nel mondo, circa il 30-45% degli adulti è iperteso, con una prevalenza globale standardizzata per età pari al 24% negli uomini e al 20% nelle donne. (1)
- In Italia, l’ipertensione colpisce circa il 54% degli uomini e il 40% delle donne nella popolazione adulta (35-74 anni). Tra gli anziani (65-74 anni), il tasso sale al 77% tra gli uomini e al 74% tra le donne. (2)
- La pressione arteriosa elevata è stata la principale causa di morte prematura nel 2015, portando a quasi 10 milioni di morti e oltre 200 milioni di anni di vita con disabilità. (1)
Fattori di rischio cardiovascolare
Caratteristiche demografiche e parametri di laboratorio (1)
- Sesso (uomini > donne)
- Età
- Fumo (presente o in passato)
- Diabete
- Sovrappeso o obesità
- Vita sedentaria
- Colesterolo totale e HDL
- Acido urico
- Menopausa precoce
- Fattori psico-sociali e socio-economici
- Battito cardiaco (valori a riposo >80 battiti/minuto)
- Storia familiare di malattia cardiovascolare prematura (uomini di età<55 anni e donne di età<65 anni)
- Storia familiare di ipertensione a insorgenza precoce
Screening
- L'ipertensione è una condizione prevalentemente asintomatica che è meglio rilevata attraverso programmi dedicati di screening della popolazione o tramite la misurazione opportunistica della pressione arteriosa. (1)
- Per le persone sane con una pressione ottimale (<120/80 mmHg), la pressione arteriosa dovrebbe essere misurata almeno ogni 5 anni e più frequentemente quando se ne presenta l'occasione. (1)
- Nei pazienti con una pressione normale (120-129/80-84), la pressione arteriosa dovrebbe essere misurata almeno ogni 3 anni. (1)
- I pazienti con pressione normale elevata (130-139/85-89 mmHg) dovrebbero monitorare la loro pressione con cadenza annuale a causa dell'alto tasso di progressione della pressione normale elevata in ipertensione. (1)
Ipertensione e rischio di eventi cardiovascolari e renali
- Esiste una relazione indipendente e continua tra la pressione arteriosa e l'incidenza di malattia renale allo stadio terminale e diversi eventi cardiovascolari (CV): ictus emorragico, ictus ischemico, infarto del miocardo, morte improvvisa, insufficienza cardiaca e malattia arteriosa periferica. (1)
- Una pressione diastolica elevata è associata a un aumento del rischio CV ed è più comunemente elevata nei pazienti più giovani (<50 anni) rispetto a quelli più anziani. La pressione diastolica tende a diminuire dalla mezza età come conseguenza dell'irrigidimento arterioso; di conseguenza, la pressione sistolica assume un'importanza ancora maggiore come fattore di rischio dalla mezza età. (1)
Danno d’organo mediato dall’ipertensione
- L’ipertensione può causare cambiamenti funzionali e/o strutturali negli organi maggiori (cuore, cervello, reni, retina, vasi sanguigni), perciò è importante considerare e valutare il danno d’organo mediato dall’ipertensione in tutti i pazienti con pressione arteriosa elevata, anche per identificare i pazienti a rischio alto o molto alto. (1)
- Ciò è particolarmente rilevante nei casi di ipertrofia ventricolare sinistra, di malattia renale cronica con albuminuria o preteinuria, o di irrigidimento arterioso. (1)
Bibliografia
- Williams B. et al. 2018 ESC/ESH Guidelines for the management of arterial hypertension. European Heart Journal. 2018; 39:3021–3104
- Progetto Cuore, Istituto Superiore della Sanità. Epidemiologia e prevenzione delle malattie cerebro e cardiovascolari. http://www.cuore.iss.it/indagini/CuoreData. Ultimo accesso giugno 2021
NON-2022-9075
La dislipidemia e il suo ruolo nella patogenesi delle malattie cardiovascolari
Raffigurare i battiti: Interpretazione automatizzata dell’ecocardiogramma
- L'insufficienza cardiaca rappresenta un grave problema di salute pubblica, agire sulla prevenzione è importante per ridurre il suo carico sulla spesa sanitaria
- L’ecocardiogramma è il metodo principale e più ampiamente riconosciuto per valutare la funzionalità del cuore nella diagnosi di insufficienza cardiaca.
- L’interpretazione manuale dell’ecocardiogramma può richiedere molto tempo ed essere soggetta ad errore umano.
Di conseguenza, è stato sviluppato un flusso di lavoro di deep learning completamente automatizzato per classificare, segmentare e annotare video bidimensionali (2D) e modalità Doppler negli ecocardiogrammi.
Risultati
- Un flusso di lavoro end-to-end basato sul deep learning potrebbe classificare automaticamente le visualizzazioni ecocardiografiche e le modalità Doppler e valutare i parametri della funzione cardiaca sistolica e diastolica.
- La convalida esterna del flusso di lavoro in coorti distinte provenienti da diversi Paesi, sistemi sanitari e in partecipanti provenienti da Asia, Canada e Stati Uniti ha dimostrato la generalizzabilità delle misurazioni automatizzate in uomini, donne e pazienti clinici del mondo reale, con origini etniche diverse.
- La variabilità delle misurazioni automatizzate era inferiore alla variabilità tra le misurazioni manuali effettuate da ecografisti esperti.
La Figura 1 mostra grafici a dispersione con linee di regressione per frazione di eiezione ventricolare sinistra, e' laterale e rapporto E/e'.
La Figura 2 mostra l’area sotto la curva (AUC) delle caratteristiche operative del ricevitore per identificare i pazienti utilizzando queste misurazioni cliniche.
I coefficienti r e i valori p si riferiscono ai valori trasformati in logaritmo.
Nella coorte asiatica: le correlazioni tra misurazioni automatizzate e manuali variavano da r = 0,88 per l’onda E (errore assoluto medio [MAE] 7,4 cm/s) a r = 0,95 per il volume telesistolico del ventricolo sinistro (LVESV) (MAE 10,2 ml). La correlazione tra misurazioni automatizzate e manuali era r = 0,89 (MAE 5,5%) per la FEVS, r = 0,92 (MAE 0,7 cm/s) per e' laterale e r = 0,90 (MAE 1,7) per il rapporto E/e'.
Nella coorte canadese: le correlazioni tra misurazioni automatizzate e manuali variavano da r = 0,67 per e' mediale (MAE 1,0 cm/s) a r = 0,91 per LVESV (MAE 16,5 ml). La correlazione tra misurazioni automatizzate e manuali era r = 0,75 (MAE 8,6%) per la frazione di eiezione ventricolare sinistra (FEVS), r = 0,78 (MAE 1,2 cm/s) per e' laterale e r = 0,75 (MAE 2,2) per il rapporto E/e'.
Nella coorte taiwanese: le correlazioni tra misurazioni automatizzate e manuali variavano da r = 0,62 per il volume telesistolico dell’atrio sinistro (LAESV) (MAE 9,2 ml) a r = 0,88 per e' laterale (MAE 1,6 cm/s). La correlazione tra misurazioni automatizzate e manuali era r = 0,75 (MAE 10,2%) per la FEVS, r = 0,87 (MAE 1,6 cm/s) per e' laterale e r=0,79 (MAE 1,8) per il rapporto E/e'
Figura 1. Diagrammi a dispersione con linee di regressione per (A) frazione di eiezione ventricolare sinistra, (B) e' laterale e (C) rapporto E/e'.
Nella coorte asiatica: l’area sotto la curva (AUC) delle caratteristiche operative del ricevitore era di 0,96 (intervallo di confidenza [IC] al 95% 0,92-0,99) per determinare i partecipanti con disfunzione sistolica (FEVS 40%), 0,95 (0,88-0,99), per una velocità dell’onda laterale e' inferiore a 10 cm/s e 0,96 (0,92-0,99) per un rapporto E/e' di 13 o superiore.
Nella coorte canadese: sulla base delle misurazioni automatizzate, l’AUC era di 0,91 (0,88–0,94) per identificare i partecipanti con FEVS inferiore al 40%, 0,88 (0,84–0,92), per una velocità laterale e' inferiore a 10 cm/s e 0,91 (0,88–0,94) per un rapporto E/e' di 13 o superiore.
Nella coorte taiwanese: l’AUC era di 0,90 (0,89-0,90) per identificare i partecipanti con FEVS inferiore al 40%, 0,94 (0,93-0,95), per una velocità laterale e' inferiore a 10 cm/s e 0,91 (0,89-0,93) per un rapporto E/e' di 13 o superiore.
Figura 2. AUC per identificare i pazienti con misurazioni cliniche di (A) FEVS inferiore al 40%, (B) e' laterale inferiore a 10 cm/s e (C) rapporto E/e' pari o superiore a 13 con misurazioni automatizzate.
Conclusioni
Gli algoritmi di deep learning possono annotare automaticamente video 2D e modalità Doppler con la stessa precisione di ecografisti esperti. L’uso di un flusso di lavoro automatizzato può accelerare l’accesso, migliorare la qualità e ridurre i costi nella diagnosi e nella gestione dell’insufficienza cardiaca in tutto il mondo
NON-2023-0573
REFERENCES
Tromp J, Seekings PJ, Hung CL, et al. Automated interpretation of systolic and diastolic function on the echocardiogram: a multicohort study. Lancet Digit Health. 2022;4(1):e46-e54.
Apparato Circolatorio. Relazioni tra pressione, flusso e resistenza
Calcolatore del rischio CV a 10 anni - Algoritmi SCORE2 e SCORE2-OP
Calcolatore del rischio di diabete di tipo 2 a 10 anni
Cos’è il colesterolo?
Il colesterolo è una sostanza simile ai grassi ed è prodotta dall’organismo, oppure assunta con l’alimentazione. Svolge un ruolo fondamentale per il funzionamento di ogni cellula presente nel corpo. Inoltre, è necessario per la produzione di determinati ormoni e della vitamina D e contribuisce a digerire i grassi.1
Circa il 60%–70% del colesterolo totale è prodotto dall’organismo, mentre il restante 25%–40% viene assunto attraverso i cibi che mangiamo.1
In che modo il corpo regola i livelli di colesterolo?
Il fegato è il centro di controllo dei livelli di colesterolo umano. Produce colesterolo quando è carente, mentre se è presente in eccesso, lo elimina attraverso la bile.1
Il colesterolo non si scioglie in acqua o nel sangue, così l’organismo lo lega a particelle proteiche per trasportarlo attraverso la circolazione sanguigna. Il colesterolo è trasportato da e verso il fegato da due tipi principali di lipoproteine: le lipoproteine a bassa densità (LDL) e le lipoproteine ad alta densità (HDL).2
Le lipoproteine a bassa densità trasportano il colesterolo dal fegato alle varie cellule del corpo attraverso la circolazione sanguigna. Le HDL, invece, trasportano il colesterolo in eccesso dalle cellule dell’organismo di nuovo al fegato.1
Il colesterolo è buono o cattivo?
Dipende da quali sono i livelli di colesterolo che superano i valori normali. Se le LDL sono in eccesso, il colesterolo si deposita sulle pareti dei vasi sanguigni (questo significa livelli di LDL-C elevati). Se la concentrazione di HDL non è sufficiente, l’organismo non è in grado di riportare nel fegato il colesterolo in eccesso, che quindi rimane depositato sulle pareti dei vasi sanguigni (questo significa un livello di HDL-C basso). Questi depositi, a loro volta, ispessiscono i vasi, che perdono flessibilità e producono effetti negativi sul benessere del cuore.
Il colesterolo LDL viene quindi definito “colesterolo cattivo”, mentre il colesterolo HDL è chiamato il “colesterolo buono”. Di solito, chi soffre di colesterolo alto presenta livelli di colesterolo cattivo superiori al normale.1
Parimenti, anche livelli di colesterolo HDL e LDL inferiori al normale possono produrre effetti negativi sul benessere dell'organismo.
Quali sono le cause dell’aumento eccessivo del colesterolo?
Il colesterolo alto è dovuto a diversi fattori, quali lo stile di vita e la predisposizione genetica.
Fattori genetici:
Tra i fattori genetici figurano difetti nei geni che regolano l’assorbimento del colesterolo LDL nel fegato, con il conseguente aumento dei livelli di colesterolo LDL nel sangue.5
Stile di vita e dieta:
Chi ha uno stile di vita sedentario è maggiormente a rischio di soffrire di colesterolo LDL elevato rispetto a chi ha uno stile di vita attivo. Inoltre, seguire una dieta ricca di grassi trans e saturi aumenta il rischio di colesterolo alto.5,6
Problemi di salute:
Anche patologie come l’ipotiroidismo possono causare il colesterolo alto.5
Farmaci:
Determinati farmaci, come gli steroidi, i farmaci che sopprimono il sistema immunitario e quelli che abbassano la pressione sanguigna, possono modificare i livelli di colesterolo.7
NON-2022-9113
Bibliografia:
- Povey K. Developing Food Products for Consumers with Specific Dietary Needs. 2016. Available at: https://www.sciencedirect.com/topics/agricultural-and-biological-sciences/cholesterol. Accessed on: 5 November 2019.
- InformedHealth.org. What is cholesterol and how does arteriosclerosis develop?2013. Available at: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK279327/. Accessed on: 5 November 2019.
- Welty FK. Hypobetalipoproteinemia and abetalipoproteinemia. Curr Opin Lipidol. 2014;25(3):161–168.
- Rader DJ, deGoma EM. Approach to the patient with extremely low HDL-cholesterol. J Clin Endocrinol Metab. 2012;97(10):3399–3407.
- InformedHealth.org.High cholesterol: Overview. 2013. Available at: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK279318/. Accessed on: 5 November 2019.
- Crichton GE, Alkerwi A. Physical activity, sedentary behavior time and lipid levels in the Observation of Cardiovascular Risk Factors in Luxembourg study. Lipids Health Dis. 2015;14:87.
- Herink M. Medication Induced Changes in Lipid and Lipoproteins. In: Feingold KR, Anawalt B, Boyce A, et al.(eds). MDText.com: South Dartmouth (MA), 2000.
- Mach F, Baigent C, Catapano AL, et al. 2019 ESC/EAS Guidelines for the management of dyslipidaemias: lipid modification to reduce cardiovascular risk: The Task Force for the management of dyslipidaemias of the European Society of Cardiology (ESC) and European Atherosclerosis Society (EAS), Eur Heart J. 2019; pii: ehz455
ACC/AHA/ SCAI Linee guida 2021 per la rivascolarizzazione delle arterie coronarie
Il riepilogo delle linee guida dell’American College of Cardiology/American Heart Association/Society for Cardiovascular Angiography and Interventions Guideline for Coronary Artery Revascularization include i dieci elementi principali per i medici. Questo riepilogo offre un approccio incentrato sul paziente per guidare i medici nel trattamento di pazienti sottoposti a rivascolarizzazione coronarica che presentano coronaropatia significativa.
Sr. n. |
Parametro |
Raccomandazioni |
COR/LOE |
---|---|---|---|
1 |
Raccomandazione per migliorare l’equità delle cure nella rivascolarizzazione |
Nei pazienti che necessitano di rivascolarizzazione coronarica, i trattamenti devono basarsi sull’indicazione clinica, indipendentemente da sesso, razza o etnia, e sono necessari sforzi atti a ridurre le disparità nelle cure. |
1/B-NR |
Raccomandazione per il team cardiovascolare | Nei pazienti in cui la strategia di intervento ottimale non sia chiara, si raccomanda l'approccio di un Team Cardiovascolare che includa rappresentanti di cardiologia interventistica, cardiochirurgia e cardiologia clinica per migliorare i risultati dei pazienti. |
1/B-NR |
|
2 |
Raccomandazioni per il processo decisionale condiviso e il consenso informato | Nei pazienti sottoposti a rivascolarizzazione, le decisioni devono essere incentrate sul paziente, ovvero devono essere ponderate sulle preferenze e obiettivi del paziente, sulle convinzioni culturali, sulle conoscenze in materia sanitaria e sui determinanti sociali della salute e prese in collaborazione con il sistema di supporto del paziente. | 1/C-LD |
Nei pazienti sottoposti ad angiografia coronarica o rivascolarizzazione devono essere fornite, ove possibile e con sufficiente anticipo, informazioni adeguate su benefici, rischi, conseguenze terapeutiche e potenziali alternative nell’esecuzione della rivascolarizzazione miocardica percutanea e chirurgica per un processo decisionale consapevole al fine di migliorare gli esiti clinici. | 1/C-LD |
||
3 |
Raccomandazioni per la rivascolarizzazione atte a migliorare la sopravvivenza nella SIHD rispetto alla terapia medica | Nei pazienti con SIHD e stenosi mitralica, si raccomanda un CABG per migliorare la sopravvivenza. | 1/B-R |
In pazienti selezionati con SIHD e stenosi mitralica per i quali un PCI può offrire una rivascolarizzazione equivalente a quella possibile con un CABG, è ragionevole ricorrere all’PCI per migliorare la sopravvivenza. | 2a/B-NR |
||
4 |
Raccomandazioni per la rivascolarizzazione atte a migliorare la sopravvivenza nella SIHD rispetto alla terapia medica | Nei pazienti con SIHD, frazione di eiezione normale, stenosi significativa in 3 arterie coronarie principali (con o senza ADAS prossimale) e anatomia idonea per il CABG, può essere ragionevole ricorrere al CABG per migliorare la sopravvivenza. | 2b/B-R |
Nei pazienti con SIHD, frazione di eiezione normale, stenosi significativa in 3 arterie coronarie principali (con o senza ADAS prossimale) e anatomia idonea per l’PCI, l’utilità dell’PCI per migliorare la sopravvivenza è incerta. | 2b/B-R |
||
5 |
Raccomandazione per condotti di bypass in pazienti sottoposti a CABG | Nei pazienti sottoposti a CABG isolato, l’uso di un’arteria radiale è raccomandato a scapito di un condotto venoso safeno per l’innesto del secondo vaso non ADAS più importante, significativamente stenotizzato, per migliorare gli esiti cardiaci a lungo termine. | 1/B-R |
6 |
Raccomandazioni per approcci radiali e femorali per l’PCI | Nei pazienti con SCA sottoposti a PCI, è indicato un approccio radiale a scapito di un approccio femorale per ridurre il rischio di decesso, complicanze vascolari o sanguinamento. | 1/A |
Nei pazienti con SIHD sottoposti a PCI, si raccomanda l’approccio radiale per ridurre il sanguinamento del sito di accesso e complicanze vascolari. | 1/A |
||
7 |
Raccomandazione per la duplice terapia antipiastrinica nei pazienti dopo PCI | In pazienti selezionati sottoposti a PCI, è ragionevole ricorrere a una DAPT di durata più breve (da 1 a 3 mesi) con successiva transizione alla monoterapia con inibitore di P2Y12 per ridurre il rischio di eventi emorragici. | 2a/A |
8 |
Raccomandazioni per la rivascolarizzazione dell’arteria non infartuale in pazienti con STEMI | In pazienti selezionati emodinamicamente stabili con STEMI e malattia multivasale, dopo un PCI primario di successo, si raccomanda un PCI graduale di una significativa stenosi arteriosa non infartuale per ridurre il rischio di decesso o IM. | 1/A |
In pazienti selezionati affetti da STEMI con arteria non infartuale multivasale complessa, dopo un PCI primario di successo, è ragionevole ricorrere a un CABG elettivo per ridurre il rischio di eventi cardiaci. | 2a/C-EO |
||
In pazienti selezionati emodinamicamente stabili con STEMI e malattia multivasale a bassa complessità, può essere presa in considerazione l’PCI di una stenosi arteriosa non infartuale al momento dell’PCI primario per ridurre i tassi di eventi cardiaci. | 2b/B-R |
||
Nei pazienti con STEMI complicato da shock cardiogeno, l’PCI di routine di un’arteria non infartuale al momento dell’PCI primario non deve essere eseguito a causa del maggior rischio di decesso o insufficienza renale. | 3:Harm/B-R |
||
9 |
Raccomandazioni per i pazienti con diabete | Nei pazienti con diabete e CAD multivasale con coinvolgimento dell’ADAS, che sono candidati appropriati per il CABG, si raccomanda di ricorrere a un CABG (con un’AMIS diretta all’ADAS) a discapito dellIPCI per ridurre la mortalità e ripetere le rivascolarizzazioni. | 1/A |
24/10/2023Nei pazienti con diabete che presentano CAD multivasale idonea all’PCI e un’indicazione per la rivascolarizzazione e che non sono candidati all’intervento chirurgico, l’PCI può essere utile per ridurre gli esiti ischemici a lungo termine. | 2a/B-NR |
||
Nei pazienti con diabete che presentano stenosi dell’arteria coronaria discendente anteriore sinistra e CAD di complessità bassa o intermedia nel resto dell’anatomia coronarica, l’PCI può essere considerato un’alternativa al CABG per ridurre gli esiti cardiovascolari avversi maggiori. | 2b/B-R |
||
10 |
Raccomandazione per la previsione del rischio di decesso del paziente con CABG | Nei pazienti che vengono presi in considerazione per il CABG, si raccomanda il calcolo del punteggio di rischio della Society of Thoracic Surgeons per contribuire a stratificare il rischio del paziente. | 1/B-NR |
Nei pazienti con CAD multivasale, una valutazione della complessità della CAD come il punteggio SYNTAX può essere utile per guidare la rivascolarizzazione. | 2b/B-NR |
COR: Classe di raccomandazione; 1: Beneficio >>> Rischio; 2a: Beneficio >>> Rischio; 2b: Beneficio > Rischio; 3: Beneficio = Rischio; 3: Rischio > Beneficio. LOE: livello di evidenza; B-R: randomizzato; B-NR: non randomizzato; C-LD: dati limitati; C-EO: parere di esperti.
ACS: sindrome coronarica acuta; CABG: bypass aortocoronarico; CAD: coronaropatia; DAPT: terapia antipiastrinica duplice; ADAS: arteria discendente anteriore sinistra; AMIS: arteria mammaria interna sinistra;PCI: intervento coronarico percutaneo; SIHD: cardiopatia ischemica stabile; STEMI: infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST; SYNTAX: sinergia tra intervento coronarico percutaneo con TAXUS e chirurgia cardiaca.
NON-2023-0575
REFERENCES
Lawton JS, Tamis-Holland JE, Bangalore S, et al. 2021 ACC/AHA/SCAI Guideline for coronary artery revascularization: executive summary: A Report of the American College of Cardiology/American Heart Association Joint Committee on clinical practice guidelines.Circulation. 2021;CIR0000000000001039.
Incidenza del diabete sulla salute cardiovascolare
In che modo il diabete influisce sulla salute cardiovascolare e quali sono i fattori di rischio comuni nelle due patologie? La brochure presenta i passi da seguire per avere un cuore più sano attraverso una migliore gestione del diabete.
IT-NON-2024-00383
Gestire l‘ipercolesterolemia - Alcune semplici abitudini
La Via del Cuore - Ipertensione arteriosa
L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata da valori costantemente alti della pressione sanguigna. Nell’infografica vengono illustrati i sintomi e i fattori di rischio – modificabili e non – associati ad un aumento della pressione arteriosa.
IT-NON-2024-00565
La Via del Cuore - Ipercolesterolemia
Elevati livelli di colesterolo nel sangue possono essere causa di problemi per la salute. Nell’infografica alcuni consigli per tenere sotto controllo a lungo termine l’ipercolesterolemia, adottando uno stile di vita sano.
IT-NON-2024-00551
La Via del Cuore - Healthy Living
La salute del cuore passa anche per l’adozione di uno stile di vita sano: seguire una buona alimentazione, svolgere regolarmente dell’attività fisica e tenere sotto controllo il peso sono elementi essenziali per prevenire numerose patologie cardiovascolari e non solo.
IT-NON-2024-00555
La Via del Cuore - Ictus
L’ictus è una condizione che si verifica quando l’afflusso di sangue al cervello si interrompe, causando danni cerebrali. I sintomi possono insorgere all’improvviso o svilupparsi lentamente nell’arco di ore o giorni: nell’infografica viene illustrato il metodo F.A.S.T.per riconoscere velocemente i segni di un ictus in corso.
IT-NON-2024-00566
La Via del Cuore - Infarto Miocardico
L’infarto del miocardio si verifica quando i vasi sanguigni che apportano sangue al cuore si restringono o si ostruiscono, causando un danneggiamento del muscolo cardiaco. Nell’infografica i sintomi a cui prestare attenzione per individuare un infarto cardiaco, e alcuni consigli utili per prevenirne il rischio di insorgenza.
IT-NON-2024-00568
La Via del Cuore - Insufficienza cardiaca
L’insufficienza cardiaca si verifica quando il cuore diventa troppo debole o rigido e non riesce a pompare il sangue correttamente. Nell’infografica vengono illustrate le cause del disturbo, i sintomi attraverso i quali si manifesta e alcuni consigli per mantenere una buona qualità della vita dopo una diagnosi di insufficienza cardiaca.
IT-NON-2024-00563
La Via del Cuore - Angina Pectoris
L'angina è definita come un dolore al petto che origina dal cuore quando questo non riceve abbastanza ossigeno a causa di un flusso sanguigno insufficiente. Nell’infografica vengono illustrati i sintomi per riconoscere l’angina e i consigli sullo stile di vita per prevenire l’insorgenza del disturbo.
IT-NON-2024-00567
Contenuto in evidenza
Incidenza del diabete sulla salute cardiovascolare


Infografica sull'incidenza del diabete sulla salute - Cardiovascolare
La Via del Cuore - Healthy Living


Infografica sull'adottare uno stile di vita sano - La Via del Cuore
La Via del Cuore - Infarto Miocardico


Infografica sull'infarto del miocardio - La Via del Cuore
La Via del Cuore - Insufficienza cardiaca


Infografica sull'insufficienza cardiaca - La Via del Cuore
La Via del Cuore - Ipertensione arteriosa


Infografica sull'ipertensione arteriosa - La Via del Cuore